Spero che, con questo articolo, di essere utile a tutti quei genitori che hanno in mente di portare i bimbi a fare un safari in Africa.
Vi dico subito che sarà una delle esperienze più incredibili che faranno nella loro vita.
Però, come ogni cosa è bene prepararsi in anticipo.
Guardate insieme dei bei documentari spiegando loro le leggi della jungla e della savana: se un animale uccide un altro animale non è per divertimento ma è per sopravvivenza.
I bimbi vi faranno molte domande a riguardo.
Questo è un mondo per loro magico, quello del cartone animato “Re leone” e già solo l’idea di poterlo vedere dal vivo li farà emozionare tantissimo.
Noi abbiamo acquistato un libro della National Geopraphic Kids che leggevamo la sera prima di andare a dormire e che poi abbiamo portato in viaggio.
Nora ha custodito quel libro nel suo zainetto e, durante il safari, andava a controllare e depennare gli animali visti.
Comprate un binocolo: è una cosa che vi suggerisco, gli animali possono trovarsi non troppo vicino e avere un paio di lenti che ti fanno sentire accanto a loro è molto emozionante per i vostri bambini.
Non ci stancheremo mai di dirlo ma: è fondamentale partire sempre con un’ottima assicurazione di viaggio per viverlo più serenamente ed essere coperti nel malaugurato caso di imprevisti. Noi abbiamo scelto Chapka per quest’avventura e vi lasciamo un codice sconto del 10% (TRAVEL10) al momento della sottoscrizione utilizzando il nostro link!
La nostra ultima esperienza è avvenuta nel Parco Kuger, con Daniela ed Alberto, due italiani che si sono trasferiti in Sud Africa 20 anni fa e da 16 sono guide certificate Kruger.
Abbiamo alloggiato presso il Matimba Lodge, situato a 5 minuti di auto da una delle entrate del Parco: posizione strategica, soprattutto quando al mattino si deve partire molto presto per il safari, alloggiare vicini ti dà l’opportunità di fare le cose con più calma… fondamentale quando sono coinvolti anche i bimbi.
In questo nostro viaggio non c’era solo Nora di 5 anni ma anche Jago di 20 mesi. I safari, al Kruger, sono vietati ai bambini al di sotto dei 3 anni d’età con jeep scoperta ecco perchè la scelta di fare il primo giorno un safari in macchina chiusa così da poterci godere questa esperienza tutti e quattro insieme.
Non pensavo che anche Jago potesse esserne così felice. Appena scorgevano una giraffa, un’impala o un elefante si sbracciavano per salutarli… in silenzio però. Una cosa molto importante è spiegare loro le regole di un safari. Fondamentale il rispetto per gli animali e il parco. Non si urla, non si buttano cose dal finestrino, non si dà da mangiare agli animali.
Quello che ho ripetuto per due giorni a Nora è che siamo noi gli ospiti nel loro mondo. E mi piaceva l’idea che qui è l’uomo a essere dentro ad una gabbia (macchina) e loro liberi come dovrebbe essere.
Durante un safari in Africa bisogna avere molta pazienza. Sarebbe bellissimo entrare nel parco e vedere subito leoni e leopardi ma la realtà è ben diversa (anche se a volte succede). Si aspetta, si cerca, si attende anche ore. Non siamo in uno zoo dove si passa da una gabbia all’altra e in due ore di visita si vedono tutti gli animali del mondo.
Nora non vedeva l’ora di poter vedere dal vivo il suo animale preferito: l’elefante… e quando ad un certo punto si è palesato davanti in tutta la sua maestosità ci siamo commossi un pò tutti quanti tanta era la gioia nei suoi occhi!
Ciò che rende questo safari speciale è la presenza di Alberto. Il suo ufficio è il Kruger, ci entra tutti giorni da anni. Ma ci pensate? Conosce gli animali per nome, vi racconterà tanti di quegli aneddoti che vi sembrerà di vivere dentro ad un documentario.
Il safari del primo giorno (con entrambi i bimbi) è durato ben 13\14 h. Se me lo avessero detto (mi riferisco al terremoto di Jago) non ci avrei creduto e… invece è volato!
Il secondo giorno è stato incredibile. Mark è restato al lodge con Jago mentre Nora ed io ci siamo svegliate alle 4 e abbiamo fatto un safari meraviglioso mamma\figlia.
Se devo dirvi la verità: passare del tempo da sole noi due mi è piaciuto tantissimo.
Prima dell’alba fa molto freddo e bisogna coprirsi bene perché, essendo la macchina scoperta, arriva molto vento.
In poco tempo arriviamo all’entrata, vicinissima e dopo un’oretta ci fermiamo a fare colazione con le zebre e gli gnu. Alberto ha portato cupcake, biscotti, tè e caffe. Penso che in tutta la mia vita questa sia stata una delle colazioni più belle ed emozionanti mai fatte.
Noi siamo stati nel mese di maggio, all’inizio del loro inverno.
Vi suggerisco di venire da questo periodo in poi fino a ottobre, l’erba è più secca e la visibilità è migliore.
Un safari in Africa è pura emozione. Siamo stati qui tre volte e ogni volta è come la prima.
Si diventa bambini, ci si eccita quando si avvista qualche animale, ci si perde nei paesaggi di questo meraviglioso parco nazionale mentre risuona nella testa la colonna sonora del Re Leone.
Ah dimenticavo una cosa molto importante: vi suggerisco di comprare una macchinetta fotografica ai vostri bimbi! Si divertiranno a creare dei loro ricordi molto personali e poi saranno impegnati durante le attese e i silenzi.
Spero che queste righe vi siano risultate utili se pensate ad un safari in Africa con i bambini!
Sapete bene che per qualsiasi cosa ci potete scrivere, a noi farà piacere rispondervi.
Quando si parla di viaggi non smetteremmo mai.
Stefy
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2 Responses
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