Se non avevi mai pensato di visitare la città di Baku, dopo aver letto questo articolo forse cambierai idea!
Iniziamo subito con il dirvi che dall’Italia è ben collegata con una compagnia low cost, noi abbiamo preso un Roma-Baku a 49€ a persona (abbiamo acquistato solo l’andata perchè abbiamo continuato il viaggio verso la Georgia e l’Armenia).
Nota bene: è necessario un visto per l’ingresso nel Paese ma niente paura!
Si ottiene facilmente on line al costo di 24USD.
Dalle informazioni prese mi aspettavo un Paese all’avanguardia, ma la realtà ha superato di gran lunga le mie aspettative.
Già l’aeroporto ti fa alzare la testa per guardare la sua architettura… ed è solo l’antipasto di un menù ricchissimo.
Dopo aver fatto la foto di rito alla bandiera azera, aver ritirato un pò di soldi al bancomat (consigliamo infatti di prelevare direttamente arrivati in Azerbaijan), usciamo e troviamo una schiera di taxi nero-rossi stile inglese ad attenderci.
Contrattiamo per arrivare in centro (18 euro è un buon prezzo). Godetevi il tragitto perchè i taxi hanno vetri giganti ai lati e sul tettuccio, vi sembrerà di essere catapultati in una città a tratti futuristica e a tratti dolcemente antica.
Ma la domanda che vi porrete varie volte durante questo soggiorno sarà: ma perchè non ci siamo venuti prima?
Noi abbiamo deciso di soggiornare in un hotel che vi consiglio il Maajid Hotel, si trova in pieno centro storico ma a due passi dal meraviglioso Boulevard.
Le camere danno sui vicoli della cittadella (old Town) e dalle stanze del quarto piano vi godrete una vista bellissima sulle Flame Towers, simbolo indiscussso di Baku, infatti da ogni angolo della città vedrete svettare nel cielo questi tre grattacieli che di sera s’illuminano con led che riproducono la bandiera dell’ Azerbaijan e pubblicità varie. Sicuramente molto d’impatto.
Ma andiamo per gradi, preso possesso della nostra stanza e dopo una doccia veloce siamo pronti per goderci questo pomeriggio. Il nostro hotel è a 300 metri dalla metro e da Nariman Narimanov, in 4 fermate, arriviamo a Icherisheher (costo biglietto 20 cent.).
Decidiamo così di andare a vedere il Centro Culturale Heydar Aliyev, un must dell’architettura fluida del XXI secolo. Questo edificio di Zaha Hadid disegna onde e vette che si fondono le une con le altre e se si guarda la struttura con un pizzico d’ironia risulta facile la relazione con la gonna di Marilyn Monroe, davvero divertente da fare dal vivo!
Vi consiglio di andare a farvi un giro anche dentro (costo del biglietto 7 euro).
Ospita infatti un sacco di mostre, concerti e diversi spazi espositivi. Sembra di entrare in una realtà differente, tutto bianco, immenso e arrotondato.
Dopo aver mangiato un boccone, ci dirigiamo verso il Boulevard. La passeggiata sul lungo parco affacciato sulla baia è davvero bellissima. Le luci dello sky line, le fontane, gli edifici avanguardistici rendono unico questo posto.
Per attraversare i trafficati incroci utilizzate i sottopassaggi per evitare incidenti e multe, considerate che in molte strade non ci sono le strisce pedonali ma dei cartelli blu verticali dove c’è scritto che si stratta di un passaggio pedonale.
Il giorno dopo l’abbiamo dedicato tutto alla Città Vecchia cinta da mura e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui si trovano i siti storici più importanti.
Subito dietro al nostro albergo si trova il Palazzo degli Shirvanshah (costo del biglietto 7,50 euro, gratis under 6). Questo complesso durante il Medioevo è stata la sede dei regnanti dell’Azerbaijan. Per me più interessante l’esterno, i suoi cortili e la piccola Moschea. Sì perchè siamo in un Paese musulmano anche se a prima vista non sembrerebbe in quanto qui il velo non è molto usato.
Proprio davanti al Palazzo troverete il museo gratuito dei libri più piccoli al mondo finito anche su Guinness World Record.
Attraversando le stradine della cittadella arriverete alla Moschea Cuma dove potrete entrare per vedere le bellissime volte decorate intorno alla cupola centrale.
Poco più avanti troverete la Torre della Vergine, alta 29 metri con mura spesse 5 metri, è la più celebre icona storica di Baku. Ci sono varie leggende che narrano della sua inespugnabilità e sul destino di qualche fanciulla.
Usciamo dal centro storico per evitare ristoranti turistici e decidiamo di andare in una taverna tipica dove assaggiamo dei piatti tradizionali come il Piti (carne di agnello, patate, ceci, prugne con un brodo squisito) accompagnato dalla Dovga (salsa allo yogurt con erbe aromatiche), qualche spiedino di carne macinata che qui si chiamano Shashlik e un bel cestino di pane tandoor caldo. Cucina azera promossa!
La sera andiamo a vedere che cosa nasconde il grande fiore di loto sul mare.
Eccoci in un enorme centro commerciale dedicato in particolare ai bambini. Giochi e attrattive da tutte le parti, uno scivolo lungo 5 piani (solo under 14) e piste di go-kart giganti. Ah tra le altre cose qui a Baku c’è il Gran Premio della Formula 1 e non in un circuito a parte ma proprio tra le strade del centro città, molto caratteristico!
L’ultimo giorno lo dedichiamo al mercato Yasil.
Se c’è una cosa che adoriamo e che vogliamo vivere con calma è proprio questa. Il mercato è l’anima pulsante di un luogo. Si fanno incontri, si scambiano sguardi d’intesa, si parla la stessa lingua pur stando zitti e devo dire che qui ci ho lasciato il cuore.
Le persone incontrate sono state un conforto per l’anima, non sapevano più cosa offrirci, dai dolcetti alla frutta, dal tè alle spezie. Ma la cosa bella è che non lo facevano per vendere ma per farci apprezzare i loro prodotti, per vedere la nostra reazione di approvazione, per un sorriso dei nostri bimbi. Offrivano disinteressatamente.
E dopo aver comprato dei dolcetti tipici e del te siamo tornati verso il Boulevard attraversando la piccola Venezia (forse qui hanno esagerato un pochino con il paragone), passando davanti al Museo del tappeto: una delle strutture più belle mai viste per un museo a tema.
Prima di lasciare questa città meravigliosa saliamo fino su a Highland Park da dove si gode di una vista stupenda su tutta la baia proprio ai piedi delle Flame Towers. (Ci sono due modi per salire, o con la funivia davanti al museo del tappeto o a piedi sulle grandi e innumerevoli scalinate).
Non potevamo andar via senza passare una serata in nome di un buon narghilè e del tè al profumo di rosa, ci sono tanti posticini e anche con i bimbi fermatevi, non fate che siano un limite, loro si riposeranno e voi vi godrete un po’ di tempo fermo ad osservare questa città che vi sarà già entrata nel cuore.
Difficile scrivere cosa mi ha lasciato Baku.
Tanta gentilezza da parte di tutti, tante carezze sulle teste dei bimbi. Ospitalità, sorrisi e buon cibo.
Gli Azeri sono un popolo straordinario, sempre pronti ad aiutarti. Ci sono luoghi che senti esserti entrati dentro e sei sicuro di tornarci. Questo è uno di quelli anche perché stavolta abbiamo assaggiato solo la sua capitale… la prossima volta esploreremo tutto il suo interno!
Grazie Baku
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Bangladesh Capitale:Dacca Moneta:Taka Periodo migliore: L’inverno (da novembre a febbraio)
2 Responses
Restare piacevolamente sorpresi nello scoprire una città che coniuga il moderno con l’antico alla perfezione… di certo non una meta turistica blasonata ma a nostro parere dovrebbe esserla!!!
Grazie Fide, concordo pienamente… Baku è stata davvero una bella e gradita sorpresa, nonostante gli studi in fase di pianificazione, siamo rimasti molto colpiti dalla sua architettura, dal suo inconfondibile stile e cultura poi averla vissuta con voi è stata di sicuro il quid in più per conservare un ricordi meraviglioso di questa avventura insieme. Avanti con la prossima!!!