Capitale:
Port Louis
Moneta:
Rupia Mauriziana
Periodo migliore:
Un viaggio a Mauritius è possibile tutto l’anno poichè il clima è piacevole in ogni stagione. Il periodo più caldo va da metà dicembre a metà marzo, mentre da giugno a settembre, l’inverno dell’emisfero australe, l’aria rinfresca la sera. I prezzi aumentano molto in novembre, dicembre (periodo di festa a Mauritius) e poi in luglio ed agosto, in coincidenza con le vacanze estive europee.
In una parola:
Tapeta! (cheers)
Vaccini:
Di norma l’assistenza sanitaria per i viaggiatori è gratuita negli ospedali pubblici, ma in molti casi è migliore nelle cliniche private. In caso di seri problemi di salute, conviene spostarsi a Reunion.
A tavola:
La cucina di Mauritius è perfetta per chi vuole seguire un’alimentazione sana a base di carne e pesce alla griglia nonchè frutta e verdura fresca in quantità. L’unico inconveniente potrebbero essere le pietanze di influenza creola e indiana molto piccanti. E’ meglio evitare i piatti accompagnati da salse (come cari e rougail). Nessuno si tirerà indietro davanti alla ricca varietà di frutta dolce e squisita (mango, guava, cocco e ananas).
Avvertenze:
– Alcuni tassisti ricevono commissioni dai negozi/alberghi/ristoranti presso cui accompagnano i loro passeggeri. Tenetelo a mente nel momento in cui il vostro tassista dovesse dirvi, per esempio, che l’albergo da voi scelto è chiuso o al completo o decadente.
Esperienze da vivere:
Nuotare con le tartarughe a Trou aux Biche; Pregare Shiva e Ganesh nel più imponente tempio hindu dell’Oceano Indiano a Grand Bassin; Ammirare la terra dei 7 colori a Chamarel
Mark Twain scrisse che “Prima fu creata Mauritius e poi il paradiso, ispirandosi all’isola”, e in parte è vero.
Mauritius è famosa per il mare blu zaffiro, le spiagge di sabbia fine e bianchissima e i resort di lusso. Ma offre anche molte altre attrattive: birdwatching, escursioni a piedi nell’entroterra montuoso e ammantato di boschi, splendide opportunità di immersioni e snorkelling, uscite in barca su isolotti da sogno, visite a meravigliosi giardini botanici e antiche residenze coloniali. Inoltre, la vera Mauritius, un effervescente insieme di differenti culture, traffico e sonnolenti villaggi di pescatori, non è mai troppo difficile da raggiungere.
Qui, scegliere la propria spiaggia preferita è come scegliere tra i gusti del gelato – li si vorrebbe assaggiare tutti. Con il suo paesaggio incontaminato, le specie di uccelli rari, le testuggini giganti e le basse foreste di ebano, vi darà la sensazione di essere sbarcati a Mauritius prima dell’avvento dell’uomo.
L’isola piccola dal cuore grande che ti accoglie con il sorriso e che sa sorprenderti per la dolcezza del clima e la gentilezza delle persone. Partiamo!
Il nostro itinerario suggerito (13 giorni) | |
due giorni: | Port Louis |
quattro giorni: | Grand Baie (bagno con le tartarughe) |
due giorni: | Grand Bassin, Perebeyre |
un giorno: | Ile aux Cerfs (day trip in catamarano) |
quattro giorni: | Cap Malheureux, Curepipe, Black River Gorges, Casela NP |
Port Louis, (o Port Napoleon, il nome con cui era conosciuta all’inizio del XIX secolo prima che i britannici si impadronissero dell’isola) la capitale nonché il centro urbano più grande dell’isola, appare come un caleidoscopio di nazionalità e culture, con richiami all’India, all’Africa, all’Europa, alla Cina e al Medio Oriente. Non ci sono particolari ragioni per trascorrere qui molto tempo, mentre numerose mete raggiungibili con escursioni in giornata dalle spiagge sono più interessanti.
Se però vi trovate in città, vale la pena farsi un’idea da una prospettiva diversa rispetto a quella del mondo rarefatto dei resort di lusso e delle spiagge private. I principali motivi di interesse per i viaggiatori sono la caotica animazione delle vie cittadine, il labirinto di quartieri etnici e alcune residenze coloniali. Ecco cosa consigliamo quando si passa per la capitale mauriziana!
Mercato Centrale
Rappresenta il fulcro dell’economia locale sin dall’epoca vittoriana e rimane un luogo dove potersi fare un’idea della vita quotidiana degli isolani, osservare i venditori ambulanti e acquistare qualche souvenir.
Blue Penny Museum
Benchè sia dedicato ai celebri francobolli mauriziani da uno e due penny del 1847, questo museo è più interessante di quanto possa sembrare. Approfondisce la storia dell’esplorazione dell’isola, i primi insediamenti, l’epoca coloniale offrendo ai visitatori un’idea della vita del passato dell’isola.
Gli oggetti più preziosi del museo sono due francobolli tra i più rari al mondo: il “Post Office” rosso da un penny e quello blu da due penny, del 1847. Questi riportavano erroneamente la dicitura “Post Office” invece di “Post Paid” e furono ritirati appena scoperto l’errore ma non prima che la moglie del governatore britannico avesse spedito decine di inviti per uno dei suoi celebri balli.
Place d’Armes è il viale più importante della città, è delimitato da palme reali e conduce alla Government House, un magnifico palazzo coloniale francese con una maestosa statua della Regina Vittoria dalla posa severa.
Consigliamo di passare almeno una notte qui, giusto per vivere la realtà cittadina prima di immergersi totalmente nella natura e nelle spiagge da sogno dell’isola, giusto per avere un quadro più completo dell’isola. Noi abbiamo alloggiato presso Villa Alizee a Tombeau, nella periferia della capitale in modo da godere della giusta serenità dopo un lungo volo!
Il principale centro turistico dell’isola con i migliori locali notturni e ristoranti. Tra le virtù figurano i begli alberghi, bar e ristoranti mentre i vizi più eclatanti sono il litorale gradualmente sgretolato dal cemento…
Suggeriremmo di soggiornare nella più tranquilla Trou aux Biches che conserva ancora un’atmosfera da piccolo villaggio con spiagge ancora non eccessivamente affollate. Essa vanta spiagge orlate di alberi di casuarina che si susseguono fino alla sonnolenta Mont Choisy.
Valutate l’idea, come abbiamo fatto noi, di noleggiare una barca direttamente sulla spiaggia per raggiungere alcune zone al largo dove ci sono tante meravigliose tartarughe e si ha la possibilità di nuotare con loro, esperienza indimenticabile.
Secondo una leggenda, Shiva e sua moglie Parvati stavano sorvolando la terra quando rimasero abbagliati da un’isola circondata dal mare color smeraldo. Shiva, che trasportava il Gange sulla testa per proteggere il mondo dalle alluvioni, decise di atterrare e lasciò cadere qualche goccia che, toccando terra, formò un lago. Il Gange si disse dispiaciuto che la sua acqua venisse abbandonata in un’isola disabitata ma Shiva replicò che gli abitanti delle sue sponde si sarebbero un giorno trasferiti in questo luogo e vi avrebbero compiuto, ogni anno, un pellegrinaggio. Oggi circa 500.000 fedeli hindu mauriziani si recano a rendere omaggio a Shiva durante le celebrazioni del Maha Shivaratri.
Breve sguardo alla mappa dell’isola e subito dopo eccoci già in giro in un bus locale diretti in una località poco a nord di Grand Baie: Perebeyre.
La spiaggia non è nulla di che ma che bello fare il bagno e prendere il sole in mezzo ai mauriziani, lontani dai luoghi battuti dai turisti…
Un tempo abitata solo dai cerfs (cervi importati dal sud est asiatico) per il divertimento dei cacciatori) e circondata da acque cristalline, questa piccola terra corrisponde perfettamente all’idea che molti hanno di un’isola tropicale da cartolina.
È una delle mete preferite per le escursioni in barca in giornata, così come abbiamo fatto noi!
Catamarano, snorkelling, tintarella e un’abbondante grigliata di pesce sulla spiaggia sono i giusti ingredienti per una giornata da non dimenticare!
L’estremità settentrionale di Mauritius offre splendidi panorami sulle isole al largo della costa anche se, oggi, ha piuttosto l’aspetto di un luogo abbandonato, “Capo Sciagurato” (come viene chiamato per le tante navi che affondarono su questi scogli).
Qui si trova una chiesa dal tetto rosso molto pittoresca: Notre dame Auxiliatrice. Caratteristica l’acquasantiera ricavata da un’enorme valva di conchiglia.
Una cosa che mi ha colpito tanto è stato il cimitero sulla spiaggia, sull’orlo di una collinetta che terminava direttamente sul mare. Dava proprio l’idea della pace, della tranquillità e della serenità; quelle tombe così semplici mi facevano pensare veramente ad un ‘”eterno riposo”.
Lungo la strada ci fermiamo incantati a visitare un altro tempio induista. Tutti quegli strani e coloratissimi personaggi fantastici mi incuriosivano… Sono sempre incantato nell’ammirare tanti luoghi di culto diversi in armonia tra loro. Lì la chiesa dal tetto rosso ed un cimitero cristiano, qui un tempio induista e più avanti una moschea! Questa è la mia idea del mondo!
Curepipe è una vivace località a vocazione commerciale sull’altopiano, nota per il clima piovoso, la vicinanza a un cratere vulcanico e lo shopping. Il suo curioso nome sembra sia legato all’epidemia di malaria del 1867, quando gli abitanti di Port Louis si trasferirono in massa sul più salubre altopiano nella speranza di curare i propri “pipes” (i condotti del corpo umano).
Le illustrazioni tratte dai diari di bordo delle prime navi approdate a Mauritius mostrano centinaia di uccelli grassocci che, anziché volare, corrono sulla spiaggia per osservare i nuovi arrivati. In mancanza di predatori naturali, questi giganteschi parenti dei piccioni vennero facilmente catturati dai marinai affamati che li chiamarono “dodo” (stupidi). In un solo trentennio i marinai di passaggio ed i loro animali portarono il povero dodo all’estinzione; l’ultimo avvistamento risale al 1660.
Le fitte foreste del Black River Gorges NP ospitano specie di uccelli a rischio di estinzione che sono stati salvati dal destino toccato al dodo, e inoltre offrono eccezionali panorami lungo i numerosi sentieri escursionistici.
Chamarel è un incantevole borgo di montagna e rappresenta una piacevole alla zona costiera e al mare. La cittadina è famosa per la Terres de 7 couleurs (singolari variazioni di colore della sabbia, risultato di un processo di raffreddamento incostante delle rocce laviche).
Questa splendida riserva offre l’opportunità di interagire con numerosi animali: felini, rinoceronti, giraffe e altri mammiferi africani. Potrebbe essere un’ottima scusa per un’escursione in giornata se si è stanchi della vita in spiaggia, dubito, ma valida alternativa soprattutto se si viaggia con bimbi piccoli!
Chiudiamo questa meravigliosa avventura con un bel ballo, non uno a caso ma quello tradizionale e tipico dell’isola: il sèga!
Questa è una potente combinazione di musica e danza, ideata dagli schiavi africani come diversivo alle ingiustizie che subivano quotidianamente. Al termine di una dura giornata di lavoro nei campi di canna da zucchero, le coppie ballavano il séga intorno al falò sulla spiaggia, accompagnati dal ritmo dei tamburi.
La sabbia non consentiva di muoversi agevolmente e, per questa ragione, ancora oggi, si balla senza staccare i piedi da terra. Le movenze del resto del corpo compensano tale immobilità e può risultare estremamente erotico.
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Bangladesh Capitale:Dacca Moneta:Taka Periodo migliore: L’inverno (da novembre a febbraio)
2 Responses
Per me resterà un sogno vedere tanta meraviglia .
Complimenti riuscite a trasmettere la gioia di un viaggio fantastico.. grazie
Perchè farlo restare un sogno? La prossima volta parti con noi!