Namibia

Capitale:
Windhoek

Moneta:
Dollaro namibiano

Periodo migliore:
Il periodo che va da maggio ad ottobre, caratterizzato da un clima fresco e secco, è ideale per osservare la fauna selvatica. La temperatura media diurna si aggira intorno ai 25°. La notte nel deserto la temperatura può scendere notevolmente. Da ottobre a dicembre in genere prevale il caldo secco. La luce più bella si ha nella calda stagione delle piogge che dura da gennaio ad aprile.

In una parola:
hallo (ciao)

Vaccini:
Consigliati Antitifica, Profilassi Antimalarica (clorochino-resistente)

Avvertenze:
– In alcune regioni la malaria è presente da novembre a giugno;
– Il Paese ha un sistema sanitario soddisfacente e, grazie al clima secco, comporta meno rischi di altri stati africani

Esperienze da vivere:
Incontro con la tribù degli himba in uno dei loro villaggi naturali; Notte all’addiccio ai piedi dello Spitzkoppe; Trekking alla scoperta del Fish River Canyon

Avventura in truck in Namibia

in truck attraverso lo Skeleton Coast, l’Etosha National Park, l’arido e austero Spitzkoppe, il deserto del Namib fino all’incontro con la tirbù degli Himba

In questa grande avventura abbiamo noleggiato un truck 4×4 a Victoria Falls, Zimbabwe e dopo aver ammirato le possenti cascate, piano piano abbiamo cominciato la traversata verso sud, verso Capo di Buona Speranza attraversando paesaggi sconfinati, deserti, savane, fiumi fino all’impatto con la industriale e moderna Città del Capo, in Sud Africa. Dormiremo quasi tutte le notti in tenda, cucineremo utilizzando la nostra cucina da campeggio.

Il nostro itinerario suggerito (18 giorni)

sette giorni:

Halali, Etosha NP (game drive), Onankali, Epupa Falls (visita tribù Himba)

tre giorni:

Palmwag, Spitzkoppe (accampamento nella natura)

tre giorni:

Cape Cross (visita alla colonia di otarie), Swakopmund, Walvis Bay

due giorni:

Sesriem (passaggio sul Tropico del Capricorno) 

tre giorni:Seeheim, Fish River Canyon

Namibia in 2 minuti (Video)

26 Novembre Rundu (Namibia)

Sveglia all’alba e, dopo qualche ora di viaggio, siamo alla frontiera con la Namibia.
Il background cambia improvvisamente: le verdi praterie del Botswana sono sostituite da villaggi di capanne di paglia sulla terra rossa; bimbi nudi che accorrono a vedere questo strano mezzo salutandoci con enormi e sinceri sorrisi… la nostra destinazione è Rundu, un paesino sull’Okavango dinanzi all’Angola…

Mark contratta per avere una barca, montiamo velocemente le tende e, poco dopo, siamo nuovamente sulle acque di questo mitico fiume!

È tardo pomeriggio, le nuvole si colorano di giallo, poi di arancione, viola, rosso… lungo l’argine del fiume scorgiamo scene di vita quotidiana locale, gruppetti di donne che fanno il bucato, dei bimbi si tuffano e nuotano incuranti del pericolo dei coccodrilli, due uomini si rilassano completamente insaponati…

…sulla riva angolana, una mezza dozzina di ragazzine ci canta una canzone di religiosa…

..scendiamo dalla barca, località Calai, in Angola, e ammiriamo questo tramonto così speciale!

27 Novembre Halali (Namibia)

Dopo aver rimpinguato la cambusa, ci dirigiamo verso l’Etosha National Park…
Trascorriamo diverse ore a girovagare all’interno del parco in cerca di animali… vediamo branchi di zebre, impala, gnu, orici, giraffe, gazzelle, sciacalli e addirittura tre rinoceronti… 

Prima che tramonta il sole abbiamo già montato l’intero campo… c’è chi prepara la cena, chi monta le sedie, chi scrive il diario, chi accende il fuoco, chi riempie le bottiglie d’acqua, chi coordina con i drivers l’itinerario del giorno seguente… c’è grande armonia e si sente nell’aria!

Con un cielo stellato che sembra caderti addosso… ritorniamo nelle nostre tende a riposare, domani ci aspetta un’altra partenza all’alba… come tutti i giorni!

28 Novembre Onankali (Namibia)

Trascorriamo tutta la mattina esplorando l’Etosha NP a bordo dei nostri due trucks; arriviamo fino all’Etosha Pan, una depressione salina di 5000 kmq creatasi 12 milioni di anni fa; mi ricorda molto i Salares boliviani. 
La temperatura sfiora i 44° ed il caldo è davvero torrido… vediamo pochi animali, con queste temperature cercano riparo come possono…

Nel tardo pomeriggio cominciamo la lunga traversata che ci porterà all’Epupa Falls… Sta quasi tramontando il sole quando ci fermiamo ad Onankali, un paesino nel mezzo del nulla, scorgiamo un vecchio cartello con la scritta “lodge” ma di strutture nemmeno l’ombra, solo un piccolo cortile con 4 capanne dalle mura di fango…

Concordiamo il prezzo con Mrs Pauline e montiamo le nostre tende… la signora però ci tiene a specificare che possiamo usare solo un bagno all’interno delle capanne… dopo averlo visto decidiamo di farla all’aria aperta!

C’è un piccolo bar accanto al nostro “lodge” (gli africani a volte usano paroloni altisonanti!)… almeno riusciamo a bere qualcosa di fresco stasera!

29 Novembre Epupa Falls (Namibia)

“Ora che l’uomo ha superato la soglia del 2000 e conquistato nuove mete spaziali, il sogno di visitare nuovi mondi non è più così remoto. Ma fino a quando una vacanza su Marte non diventerà una realtà, è confortante sapere che sulla Terra esistono luoghi che offrono le stesse emozioni delle esplorazioni spaziali. Avventuratevi nell’ignoto: visitate la Namibia”!

Che grande slogan usa la Lonely Planet per pubblicizzare questo luogo!

Qui ci sono luoghi dove lo sguardo abbraccia lunghi tratti costieri e neppure un filo d’erba interrompe il grigiore indistinto; strade sulle quali si può camminare per ore con il cielo come unico tetto… distese di dune ai confini con il regno della fantasia… pianure di rocce arse dal sole…

Il caldo soffocante è quasi snervante, questo è il regno degli Himba, questa pittoresca popolazione che ci ha spinti così lontani, sul fiume Kunene, di nuovo dinanzi l’Angola.

30 Novembre Epupa Falls (Namibia)

Siamo ad Epupa Falls, un recinto di rami intrecciati in un’area semi desertica… attorno solo qualche cespuglio scheletrico…

Alcuni bimbi nudi si affacciano sull’uscio di questo recinto e ci osservano divertiti ed incuriositi… la nostra guida entra, chiede se possiamo far loro visita offrendo olio, farina e sale appena acquistati per loro

Tre donne con impressionanti trecce impastate nell’ocra, seni lunghi e cadenti rosso terra, tanti monili alle caviglie, ai polsi, una specie di pelliccia marroncina intorno al collo, una cintura di pelle scura lungo la vita, una scultura d’ocra sul capo… ci sorridono e ci danno il benvenuto nella loro antica lingua...

I bambini scherzano, si rincorrono, ridono, vogliono giocare con noi… alcuni sono bellissimi, eleganti, si prendono cura dei fratellini più piccoli con tanto amore…  in una capanna c’è una donna con un neonato di pochi giorni, è pieno di polvere, mosche, terra…

In un’altra: una vecchia signora ci chiede dei medicinali perché non sta bene, ci dice che qualunque medicinale va bene per lei… una bimba senza una mano gioca con un palloncino, un altro mastica una palla di carta come se fosse chewing-gum…

…gli uomini sono fuori con i pascoli… restiamo varie ore ad osservare la loro quotidianità sorprendendoci, come sempre, di quanto sia vario e a volte duro questo nostro mondo.

Tornati al nostro campo decidiamo di fare un tuffo in una pozza lungo il fiume Kunene seguendo alcuni ragazzini del posto, proprio a pochi metri dalla cascata!

01 Dicembre Palmwag (Namibia)

Viaggiamo per circa 9 ore… attorno a noi solo terra arida bruciata dal sole, di nuovo alberi scheletrici, cespugli senza foglie che continuano ad essere presi d’assalto dalle tante caprette che pascolano osservate da un himba in gonnella e con un bastone tra le mani…

Nel tardo pomeriggio ci fermiamo a Palmwag, giusto per spezzare questo lunghissimo trasferimento.
Siamo di nuovo nel bel mezzo del nulla, è già una fortuna avere l’acqua qui… montiamo il campo all’interno di un delizioso campeggio!

Un cielo stellato farà da tetto a questa nostra serata… decidiamo di dormire senza la copertura della tenda in modo da godere ancora di più di questo ennesimo spettacolo offerto da Madre Natura nell’Africa Australe!

02 Dicembre Spitzkoppe (Namibia)

È ancora buio fuori quando suona la sveglia… fa freschetto… illuminati dalla luce della torcia frontale smontiamo le nostre tende e ripartiamo… c’è ancora tanta strada da percorrere oggi!

Il paesaggio è lunare, non un albero, né un po’ di verde se non per delle piccole  “welwitschia mirabilis”, piante grasse presenti solo qui, nella Skeleton Coast!

Questo è uno dei tratti più desolati di tutta l’Africa.

Finalmente giungiamo a Cape Cross. Una grossa croce campeggia al centro della baia; il fetore è forte, in lontananza vediamo una macchia scura muoversi disordinatamente… c’è una colonia di migliaia di otarie del capo con i propri piccoli, questo è il periodo delle nascite…

Ho visto tanti cuccioli morti o abbandonati lungo la spiaggia, grosse otarie combattere violentemente, alcune dormire sulla battigia, altre nuotare tra le onde… in lontananza qualche sciacallo osserva pazientemente la scena, attendono il momento giusto per avvicinarsi…

C’erano gruppetti di cuccioli ammassati perché le loro mamme erano andate a pesca e, al ritorno, li ritrovavano grazie solo all’olfatto! L’odore, le grida di migliaia di esemplari ti entravano dentro.

Pensavo tra me e me che la legge della Natura è questa… tanto affascinante quanto cruda!

Nel pomeriggio arriviamo in un posto assolutamente magico: maestosi massi tutto intorno a noi in un paesaggio desertico… Spitzkoppe.

Questa notte pianteremo le nostre tende proprio qui, nel bel mezzo del nulla… non c’è elettricità, né acqua: nulla! E proprio questo “nulla” rende questo posto magico!”

I cambusieri lavorano alacremente perché dobbiamo affidarci solo alla nostra cambusa, centelliniamo la nostra acqua!

La serata ai piedi dello Spitzkoppe (1736 metri, detto il Cervino d’Africa) è veramente magica… questi immensi blocchi di roccia rossa senza età ci circondano e proteggono… siamo solo noi, le nostre tende, i nostri trucks e un cielo stellato infinito…

03 Dicembre Swakopmund (Namibia)

A rendere ancora più mistico il posto concorrono le numerose pitture rupestri che andiamo a visitare seguendo alcuni percorsi con la nostra guida… ci arrampichiamo su per una enorme roccia, ci infiliamo in una cavità del masso ed ecco questi disegni senza tempo… dopo migliaia di anni dinanzi ai nostri occhi stupiti… chissà chi li aveva realizzati, chissà quanti nel corso dei tempi li avevano ammirati, chissà chi aveva vissuto in quel luogo e chissà per quanto tempo… chissà… quanti chissà… ecco una di quelle cose che ti fa capire quanto siamo piccoli…

In tarda mattinata raggiungiamo Swakopmund… una cittadina completamente fuori luogo in questo background!

Fa abbastanza freddo! Stradine ordinate e pulite, quasi solo bianchi in giro che sembrano usciti da una sitcom americana degli anni 80!

Qualche barbone nero all’uscita della fornitissima Spar che chiede l’elemosina, bambini biondi in giro scalzi, tante villette bianche che fanno sventolare bandiere tedesche e protette da filo spinato sui muri, vari pub con uomini bianchi panzoni che bevono caraffe di birra gelata, caffetterie che vendono strudel, un lungo pontile che ti accompagna verso l’oceano infinito…

04 Dicembre Sesriem (Namibia)

Walvis Bay. Cittadina non lontana da Swakopmund con una baia che ospita un’imponente colonia di fenicotteri rosa. Sono bellissimi, è un piacere fotografarli!

Si riparte, abbiamo tanta strada ancora da percorrere, tutto sterrato polveroso e con una forte escursione termica, in poco tempo raggiungiamo i 40° mentre ci avviciniamo al deserto del Namib…

Superiamo il cartello del Tropico del Capricorno e poco dopo arriviamo a Solitaire… il nome è azzeccatissimo… sembra un villaggio fantasma abbandonato nel Far West… qualche carcassa arrugginita di vecchie auto mentre ci fermiamo alla famosa “Desert Baker”, una vera e propria oasi nel deserto famosa per le apple pie!

05 Dicembre Seeheim (Namibia)

Alle 04.30 siamo già di nuovo nel nostro truck diretti alla base della duna più maestosa: duna 45 (365 metri). La scaliamo agevolmente mentre il sole timidamente comincia a salire alto nel cielo… in venti minuti raggiungiamo la cima, la sabbia rossa è soffice ed è piacevole camminare scalzi, ci sediamo lungo il crinale ad ammirare questo ennesimo spettacolo!

Sorge il sole: comincia una nuova giornata qui in Africa!

Trascorriamo quasi tutta la giornata in viaggio verso Seeheim, ultima tappa namibiana; fa parecchio caldo e spira un vento caldissimo, quasi fatichiamo a montare le tende…

06 Dicembre Fish River Canyon (Namibia)

Fish River Canyon. Il secondo canyon più grande del mondo dopo il Grand Canyon.

Percorriamo un paio di km lungo il crinale e rimaniamo incantati e stupiti dinanzi a cotanta maestosità. Sembra davvero di vedere le ossa del Pianeta Terra…

Non molto lontano ci fermiamo a Noordewer, il confine tra Namibia e Sud Africa! Ma questa è un’altra storia!

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