Capitale:
Quito
Moneta:
Dollaro Statunitense
Periodo migliore:
Nella Sierra il clima è primaverile tutto l’anno, con variazioni a seconda dell’altitudine. La stagione delle piogge va da ottobre a maggio sulla costa e da gennaio a maggio nella jungla. Da luglio ad ottobre conviene evitare le Galapagos perchè il mare è mosso.
In una parola:
Bacàn (figo)
Vaccini:
Consigliata profilassi antimalaria (basso rischio). L’assistenza sanitaria varia da una regione all’altra: vi sono buone (ma costose) strutture mediche a Quito e a Guayaquil.
Avvertenze:
– Le escursioni in alta montagna richiedono, specie per i bambini, un’accurata acclimatazione all’altitudine.
– Evitate di prendere gli autobus notturni che partono da Guayaquil lungo la Ruta del Sol e cercare di tenersi lontani dal confine con la Colombia.
A tavola:
La cucina ecuadoriana è più varia sulla costa, dove la materia prima viene dal mare e si presta a tante preparazioni diverse. Sulla tavola andina sono onnipresenti patate, carne, mais e quinoa. In giro per il Paese troverete ristorantini che servono almuerzos (pranzi) con deliziose zuppe di patate e pezzettini di carne e verdure.
Esperienze da vivere:
Girovagare per le splendide strade coloniali di Cuenca; Fare escursioni da Banos visitando le comunità indigene dell’Amazzonia; Navigare sulle zattere; Pescare i piranha
L’Ecuador, il più piccolo paese andino del Sud America, detiene una ricchezza di vivaci culture indigene, architettura coloniale, paesaggi vulcanici e fitte foreste pluviali.
Qui il background può cambiare più velocemente di quanto tu possa immaginare: un giorno ti trovi infreddolito e coperto da un maglione di lana di alpaca in un gelido mercato indigeno negli altipiani andini e il giorno dopo, in costume, a combattere con le zanzare su una spiaggia tropicale.
Anche le Isole Galapagos, che questa volta non riusciremo a vedere, appartengono a questa fiera nazione ma sarà l’ottima scusa per ritornarci!
Arriviamo a casa della deliziosa famiglia (conosciuta tramite couchsurfing) alle 03.20 del mattino, ci propongono subito di trascorrere la giornata successiva tutti assieme… potremmo andare ad Otavalo!
Otavalo, a due ore di auto da Quito, è famosa per il suo mercato d’artigianato molto caratteristico. Ci perdiamo tra le colorate bancarelle di tessuti e maschere intagliate mentre cominciamo a pregustare l’aria frizzantina di questa nazione Andina!
Da lì raggiungiamo il lago Cuicocha: tranquillo, sereno e all’interno di una riserva naturale.
La giornata è calda e le nuvole attorno alle montagne creano una cornice perfetta…
Edmundo ci invita a pranzo in un ristorantino tipico ed assaggiamo uno dei piatti nazionali: la fritada, ossia un composto di pezzettini di maiale fritto, patate, mais e platano. Ottimo.
Una volta rientrati nella capitale: Quito, ringraziamo Edmundo, Jimena ed il piccolo Josè Luis con una carbonara italiana. In fondo couchsurfing è scambio di culture… quale posto migliore se non in una cucina?
In 15 minuti di bus raggiungiamo Playon de la Marin e da lì il centro storico di Quito.
Nella Plaza de Indipendencia veniamo attirati dalle note di una banda musicale, ci avviciniamo ed assistiamo al cambio della guardia dinanzi al Palacio del Gobierno con tanto di Presidente della Repubblica che salutava dalla propria terrazza!
Gironzolando finiamo in uno dei tanti ristorantini per locali e con due dollari e mezzo mangiamo una zuppa di pollo al sugo con verdure, riso e papaia…
Una signora ci mostra un’ottima “fruteria” “Jugos de la Sucre” alle spalle della Iglesia de la Compañia de Jesus dove mangiamo un’ottima macedonia e vari succhi naturali di carote e arance. Ecco perché amiamo lasciarci guidare dalla gente del luogo, solo così puoi conoscere davvero un posto!
Giriamo tutto il giorno senza meta, ci fermiamo dove ci va e ci gustiamo questa città dal fascino coloniale, dai palazzi color pastello e dalla gente disponibile e sorridente.
La giornata è un po’ uggiosa e Quito, coperta da una leggera nebbiolina, ci appare ancora più tenebrosa!
Tre ore di bus verso sud attraversando passi di montagna fino a 3100 metri ci portano in questa piccola cittadina non lontana dalla foresta amazzonica; qui trascorreremo qualche giorno di relax.
Baños è una cittadina di circa 18000 anime situata in una posizione idilliaca in una vallata dalla lussureggiante vegetazione sulle pendici del vulcano Tungurahua (5016 metri) che agli inizi degli anni 2000 ha spaventato così tanto i suoi abitanti per l’improvviso surriscaldamento che lasciava temere un’imminente eruzione!
Comincia il nostro tour eno-gastronomico… giriamo per la città e, ogni scusa è buona, per entrare nelle varie botteghe e assaggiare tante delizie fino alla famosa “alcochas”, una caramella mou il cui impasto viene ammorbidito e impastato mentre è appeso ad un chiodo di legno fuori dal negozio, molto caratteristico.
La Lonely Planet ci consiglia di fare un salto al “Ponche Suizo”, una bevanda al sapore di zabaglione la cui ricetta è conservata segretamente dal nonno del proprietario sin dal 1952…. Molto buono!
Il centro è dominato dalla Basilica de Nuestra Señora de Agua Santa, proprio alla Vergine dell’Acqua Santa sono attribuiti molti miracoli della zona.
Le antiche ed impolverate navate sono adornate di grandi quadri raffiguranti voti e grazie ricevute sin dal 1700…
Oggi ritorniamo a Quito, lasciamo alle spalle questo paesaggio amazzonico e torniamo nella storia coloniale in tre ore di bus.
Il terminal Centrale è strapieno di persone e fatichiamo non poco a prendere un “trolebus” per il centro…. Alla fine, stipati come le sardine, raggiungiamo Plaza Santo Domingo ed il nostro hotel.
Lasciamo tutto e ci tuffiamo nella capitale ecuadoriana!
Seduto sulle antiche panche del Monastero de San Francisco, mi guardavo intorno: qualche sparuto turista si affacciava incuriosito, alcune vecchie signore in abiti tradizionali erano inginocchiate con gli occhi chiusi rivolte verso quel Gesù così scuro e stanco…
Quante milioni di preghiere, desideri e richieste avrà ascoltato in questi 500 anni… di nuovo mi sento così piccolo…
Continuiamo il nostro giro passando per la Chiesa de la Merced, la Compañia de Jesus fino alla Cattedrale.
Non siamo molto lontani da Mariscal Sucre, la parte moderna di Quito e guidati dalla nostra Lonely Planet, a piedi, piano piano ci arriviamo!
Troviamo una città completamente diversa da quella che siamo abituati a vedere. Le antiche costruzioni coloniali sono sostituite da grandi palazzi moderni; al posto dei “mercadi” di frutta e verdura ci sono numerose bancarelle attentamente numerate che vendono ogni sorta di souvenirs; non ci sono le tiendas per la comida o l’almuerzo ma KFC e McDonald’s; non i tozzi locali ma gruppi di meticci che ti invitano ad entrare nei loro Karaoke Bars…
Un po’ delusi da questa strana globalizzazione, in trolebus rientriamo in hotel!
Passiamo la serata in uno dei quartieri più caratteristici e carini di Quito: La Ronda, accanto alla suggestiva Plaza de Santo Domingo, una via lungo la quale sono allineate bellissime case d’epoca coloniale…
Non lontano dalla cittadina di San Antonio, 22 km nord di Quito, è situato il monumento dedicato alla “Mitad del Mundo”; questo, infatti, è il luogo in cui nel 1736, la spedizione guidata da Charles-Marie de la Condamine, effettuò le misurazioni che dimostrarono che questo era effettivamente l’equatore: latitudine 00° 00’.
Girovagando per Quito, ci fermiamo a visitare il Museo Numismatico che raccoglie monete dal 1700, particolarmente interessante considerando che dal 2000 anche l’Ecuador ha cominciato ad usare il dollaro americano come moneta nazionale.
Non lontano c’è il Mercado Amador dove vengono venduti tanti prodotti naturali provenienti dall’Amazzonia… c’erano addirittura larve e lumache giganti, mai viste prima d’allora!
Usciamo per far colazione quando la maggior parte dei negozi sono ancora chiusi.
Amo andare in giro la mattina presto, vedere le botteghe che scorrono le serrande, i bimbi assonnati che vanno a scuola, il profumo del pane appena sfornato.
Andiamo nella nostra solita caffetteria ed ordiniamo il solito: succo d’arancia, croissant con burro, uova strapazzate, caffè ed un dolce della casa. Ci rilassiamo e ci godiamo il via vai dalla finestra.
Ci immergiamo nel mercato di San Francisco, si sente l’aria sudamericana, tutti i negozietti mettono musica e la gente è sorridente e gioiosa.
Passiamo tra teste di maiale al forno, zamponi di mucca, frutta, verdura e fiori.
Visitiamo il Palacio del Gobierno, vediamo le sale dove avvengono gli eventi principali, la balconata da dove si affaccia il Capo dello Stato il lunedì mattina per il cambio della guardia, la sala con i dipinti di tutti i presidenti della storia dell’Ecuador!
Ultime immagini di un viaggio in un meraviglioso Paese!
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