Capitale:
Beirut
Moneta:
Lira
Periodo migliore:
La primavera (da metà marzo a fine aprile) e l’autunno (da fine settembre a fine novembre), quando il caldo non è troppo intenso, sono le stagioni migliori per un viaggio in Libano.
In una parola:
Marhaba (buongiorno)
Vaccini:
Nessuno
Avvertenze:
– Mai usare la carta di credito per i pagamenti o per i prelievi, rischiereste di pagare più di 25 volte il valore;
– Portate solo cash e cambiate presso i vari uffici di cambio “non” ufficiali;
– Attenti ai tassi di cambio, possono variare di tanto di giorno in giorno.
A tavola:
I carnivori apprezzeranno gli shawarma, sandiwch ripieni di carne di montone o pollo cotto allo spiedo, che si vendono ovunque. Assaggiate il warak arish kateh, carne stufata avvolta nelle foglie dell’uva o il buonissimo toum (salsa all’aglio) fino alle meravigliose knefe (dolce tradizionale fatto con phyllo e formaggio) o i tanti dolcetti tipici di Tripoli
Esperienze da vivere:
Passeggiate lungo la Corniche di Beirut, magari al tramonto, fino alle meravigliose Pigeon Rocks; Assaggiate tutte le leccornie del souq di Tripoli; Perdetevi nella storia di luoghi magici quali Baalbek, Byblos, Sidone o Tiro.
Il Libano di oggi ha una gran voglia di scrollarsi di dosso la polvere delle macerie della lunga e brutale guerra civile che dal 1975 al 1990 ha devastato questa piccola nazione.
Il Libano offre al visitatore rovine millenarie, souq medievali, città affascinanti e magnifici scenari, il tutto concentrato in un’area piccola (pensate che è grande quanto la Basilicata) che consente di percorrere grandi distanze in poco tempo. Oggi si può visitare molto tranquillamente grazie alla situazione sociale in miglioramento ma soprattutto al fatto che non c’è bisogno di un visto per l’ingresso!
Il nostro itinerario suggerito (12 giorni) | |
tre giorni: | Beirut (walking tour delle arre di Gemmyzeh e Hamra); visita alle Grotte di Jeita; Bchaaleh (scoperta degli ulivi millenari e dell’area rurale); Batroun (giro in tuk tuk) |
due giorni: | Tripoli (visita al souq, assaggio dei dolcetti tradizionali, giro al porto di Al Mina); Anfeh (la Santorini libanese) |
quattro giorni: | Valle di Kadisha (visita al Monastero Deir Mar Elisha e Deir Mar Antonios Qozhaya); Byblos (visita alla Cittadella, al porto e al souq); Baalbek (visita alle rovine); Qob Elias (degustazione vino); Chouf (visita alla foresta dei Cedri) e alla Fattoria di Maaser |
tre giorni: | Sidone (visita al Castello del Mare, moschee, souq e khan); Tiro (visita alla Necropoli e al porto); rientro a Beirut |
Atterriamo nella celebre Beirut! La vecchia “Parigi del Medioriente” degli anni 60 anche se un po’ decadente. La guerra civile ha messo in ginocchio questa deliziosa Nazione anche se ora i suoi abitanti stanno cercando di valorizzarla nuovamente come accadde in quei gloriosi anni quando fu la meta preferita del jet set internazionale.
Romantica e maledetta, bella e per molto tempo impossibile, Beirut è una città dall’identità in perenne bilico tra tradizione e modernità; è anche una città dai forti contrasti; gli splendidi edifici e le case restaurate con gusto del quartiere di Achrafiye si alternano a popolosi condomini abbandonati a sé stessi. Auto di lusso guidate da eleganti uomini d’affari o curate donne un po’ ritoccate dal chirurgo plastico circolano tra arrugginiti taxi di un’altra epoca.
E’ un luogo dove, ora, cristiani e musulmani vivono in pace ed armonia, dove chiese sorgono accanto a moschee e dove regna il rispetto reciproco…
In questa avventura avremo la fortuna di collaborare con un interessante tour operator locale Tourleb capitanato dalle dolci: Nada e Joelle che ci faranno vivere il proprio Paese come dei locali… quale miglior modo?
Chi sono Nada e Joelle? Sono locali, narratrici di storie, buongustaie, amanti della natura.
Hanno creato questo Tour operator tutto al femminile e lavorano per includere e accogliere tutti, indipendentemente dal loro percorso di vita.
Viaggiare con loro significa vivere a pieno il Libano, visitare imprese sociali, ONG, startup e piccole iniziative. Grandi conoscitrici del proprio Paese, hanno come motto: “Vieni come un viaggiatore, vivi come un locale, parti come un amico” Ed è proprio ciò che è successo a noi!
Decidiamo di utilizzare Beirut come base per visitare i luoghi di interesse delle vicinanze e scegliamo il meraviglioso “The Parisian Hotel” come alloggio. Ottima scelta! Perfetta la sua posizione a quattro passi dalla meravigliosa “Corniche” e molto centrale, uno staff super gentile che ti coccola dal primo momento in cui metti piede nella hall; eccellente colazione a buffet o in camera (complimenti) e stanza dotata di ogni comfort e comodità. Questo è il nostro hotel di fiducia a Beirut!
Non perdete l’occasione di visitare a piedi questa città grazie all’Alternative Walking Tour, partner ufficiale di Tourleb.
Cominciamo dal Beit Beirut, l’edificio simbolo della guerra civile e posto lungo la “green line”, la linea verde che divideva i quartieri cristiani da quelli musulmani, territorio di nessuno e controllata dai cecchini da ambo le parti che colpivano chiunque cercasse di oltrepassarla.
Questo imponente edificio, la cui facciata è ancora crivellata da centinaia di colpi, oggi ospita una serie di esibizioni di artisti locali e, contemporaneamente, racconta la storia di quei terribili anni di profonda sofferenza. fate attenzione: è possibile visitarlo solo se c’è un’esibizione in corso!
In particolare ti colpisce la contrapposizione tra lo splendore, la frenetica vita mondana degli anni ’60 e ’70 con le atrocità di una guerra fratricida fino alla voglia di rinascita di oggi, dei giovani e delle nuove generazioni!
Il tour continua con la visita a diversi quartieri del centro in cui Aya ci racconta numerosi aneddoti e storie interessanti che ci fanno appassionare ancora di più a questa terra!
Non lontano da Beirut, a 1300 metri, sorge il villaggio di Bchaaleh. Qui incontriamo Rania, fondatrice dell’Olive Trail. Questa zona è famosa per i suoi ulivi millenari, si dice che abbiano dai 2000 ai 5000 anni ma la cosa straordinaria è che, ancora oggi, producono delle olive prelibate che danno vita ad uno dei migliori oli extravergine!
Rania ed il suo team si stanno impegnando molto per valorizzare il proprio territorio tanto che hanno tracciato un percorso (26 km) denominato “Olive Trail” seguendo gli antichi sentieri dei propri avi che coprono l’intera area passando per le rovine di numerosi monasteri e luoghi sacri di un passato ormai lontano.
Noi abbiamo apprezzato molto la mattinata immersi in questa natura dai sapori antichi in un background straordinario.
Batroun. La prima cosa che ti colpisce è il porto vecchio che conserva un’antica muraglia marina del periodo dei fenici, è molto pittoresco e attorno ad esso si possono ancora ammirare una serie di case ottomane in pietra ancora ben conservate ma chi domina la scena è sicuramente la chiesa ortodossa di San Giorgio, ebbene sì, considerate che quasi metà della popolazione è di fede cristiana. Qui si possono ammirare 21 tavole dipinte e delle colombe scolpite nel legno sopra l’altare che sono molto caratteristiche.
La cosa più bella di questa piccola cittadina è sicuramente il bel vibe che offre. I suoi piccoli vicoletti sono incorniciati da bar, ristorantini, pubs e guest houses ognuno con la propria identità e ben inseriti nel contesto architettonico ed artistico di Batroun!
Perciò salite su uno dei tanti tuk tuk e gironzolate per le sue stradine fino ad arrivare al view point sul Mar Mediterraneo per godervi uno dei tramonti più romantici di sempre!
Una straordinaria serie di cavità ricche di una delle formazioni di stalattiti e stalagmiti più impressionanti al mondo. Queste meravigliose grotte che si estendono per circa 6 km, durante la guerra civile furono usate come deposito munizioni per poi essere riaperte, finalmente, al pubblico nel 1995.
La caverna superiore mostra una lunga serie di stalattiti e stalagmiti davvero eccezionale mentre quella inferiore, che si visita a bordo di una piccola imbarcazione, vi lascerà a bocca aperta per la sua bellezza dolcemente illuminata da fioche luci.
La seconda città più grande del Libano dopo la capitale, ricca di animati souq medievali ben conservati, innumerevoli edifici storici ed un trafficato porto Al-Mina.
Tripoli è conosciuta anche per essere la capitale dell’industria dolciaria del Libano: una visita nella città non sarà completa senza vari pit stop dove fare ricarica di zuccheri, miele e pistacchi!
La nostra guida Marijo ci mostra la città vecchia (epoca dei mamelucchi) che è un labirinto di stretti vicoli, souq colorati, hammam, khan, moschee e negozietti di ogni genere. Questo è un luogo molto animati dove gli artigiani, tra cui gioiellieri, sarti, saponai continuano a lavorare con le tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione.
Molto interessante è l’hammam Al-Abd, l’unico bagno pubblico di Tripoli ancora in funzione e costruito intorno al 1700, oggi è gestito da una numerosa famiglia di siriani e l’atmosfera interna è davvero divertente!
Sebbene a Tripoli oggi non restino che pochi fabbricanti tradizionali di sapone, in passato questa industria è stata uno dei pilastri dell’economia locale, c’è addirittura chi asserisce che il sapone fu inventato qui!
Tradizionalmente il sapone veniva preparato con olio d’oliva, miele, glicerina e altri ingredienti naturali mescolati in un’enorme vasca e poi colorati con zafferano e altri coloranti naturali per poi essere profumato con oli essenziali. Ci fermiamo per una breve visita presso Masbanat Awaida dove assistiamo alla preparazione e creazione di questo prezioso prodotto.
Infine fate una visita alla grande moschea che fu costruita sulle rovine di una cattedrale dei crociati del 12° secolo infatti il minareto è ricavato da una torre longobarda e questa caratteristica la rende davvero unica.
Prima di lasciare questa città fate una passeggiata lungo la sua “Corniche” mentre il sole tramonta all’orizzonte!
Anfeh in arabo vuol dire “naso” e si riferisce alla forma geografica del suo litorale.
oggi è una città prevalentemente greco-ortodossa con tante chiesette che sorgono qui e lì oltre ad essere il paradiso estivo per antonomasia per i festaioli libanesi che, con la bella stagione, si riversano qui per i localini trendy e la musica disco suonata da ogni baracchino dal tipico colore bianco-azzurro tanto che i locali la chiamano: “Anforini” in riferimento alla cittadina greca di Santorini.
Stavolta alloggiamo in una meravigliosa villa sul mare: “O Fleur De Sel”. Romantica, elegante. Posizionata al centro della storica baia di Anfeh, questa tenuta ristrutturata del 18° secolo è il luogo ideale per chi cerca di fuggire dalla vita quotidiana in cerca di un po’ di sano relax mentale.
Ogni camera si differenzia dall’altra per i dettagli curati con cura dal proprietario stesso Mr Ziad, per garantire agli ospiti un’esperienza piacevole, diversa ed unica. La nostra master suite è composta da due camere matrimoniali, un soggiorno privato, un angolo cottura e una terrazza sul tetto con una vista da sogno sulla baia!
Giornata dedicata ai monasteri della Valle Sacra (Valle di Kadisha), patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Cominciamo con “Deir Mar Elisha” (Sant’Eliseo) costruito nel fianco dei pendii nei pressi di Bcharrè, parte del monastero è stata restaurata e trasformata in un museo che conserva numerosi libri e documenti relativi alla storia del monastero.
Breve tappa ad Ehden presso l’eccellente ristorantino a conduzione famigliare “Jalset Alsayad” dove lo chef Sarkis Azizi ci ha deliziati con una lunga serie di piatti tipici libanesi : sfiha traboulsiyeh (pane con carne tritata), toum (salsa all’aglio), shanklish (ottimo formaggio ovino), kebbeh (palla di impasto di borghol ossia di grano grezzo con carne aromatizzata), shish taouk (shish kebabe di pollo marinato) giusto per citarne qualcuno … davvero uno più buono dell’altro.
E’ la volta di “Deir Mar Antonios Qozhaya”, l’eremo più grande della vallata e famoso soprattutto per la grotta di S. Antonio, chiamata dagli abitanti del luogo anche “Grotta del Matto”. In essa si possono ancora vedere le catene che immobilizzavano i pazzi o i posseduti dal demonio che venivano lasciati al monastero nella speranza che il santo li guarisse.
Byblos, con il suo antico porto peschereccio, il sito romano, il castello ed il souq incanta i suoi visitatori.
La caratteristica più importante è che è stata abitata continuativamente dalla più lontana antichità (addirittura prima che si sviluppassero le grandi civiltà del Medioriente), si pensa che fosse abitata già nel V millennio a.C. e che nel 3000 a.C. fosse una vera e propria città.
Nel periodo del suo massimo splendore, prima della guerra civile, Byblos era il porto dove attraccavano gli yacht delle celebrità internazionali. Oggi all’antico mercato “è stato rifatto il trucco ma resta il luogo ideale per la ricerca dei tuoi souvenirs!”
Imperdibile è il giro alla scoperta delle rovine dell’antica cittadella. Si entra dal Castello dei Crociati, imponente struttura con blocchi di pietra giganteschi, stupenda la vista dai bastioni, gli apparati difensivi della cittadella.
Molto interessante è anche la visita al “Memory of Time” dove ci hanno mostrato le tecniche utilizzate per la scoperta dei fossili datati più di 10 milioni di anni fa.
Pranziamo nei pressi della città al “Al Mina Restaurant”, un delizioso ristorante in riva al mare dove abbiamo gustato uno dei migliori pranzi a base di pesce di sempre!
Background romantico, suono delle onde del mare, il sole che tramonta, Jago che sonnecchia nel suo passeggino, una bella comitiva formata da italiani, bulgari, americani e libanesi per un pomeriggio meraviglioso!
Soggiorniamo presso l’Aleph Boutique Hotel.
Situato nel cuore della storica città di Byblos, a soli 5 minuti a piedi dalle rovine più antiche del mondo. Con la sua posizione privilegiata con vista sul Mediterraneo e sulla Cittadella, l’hotel è il giusto mix tra antichità e modernità, offrendo ai suoi ospiti alti livelli di comfort oltre che una colazione con una vista unica sulle rovine senza tempo di Byblos!
Oggi attraversiamo la valle della Bekaa, un altopiano compreso tra le catene del Monte Libano e dell’Antilibano; per millenni questo è stato il corridoio di collegamento tra la Siria e le città costiere dello stato fenicio.
Il background cambia numerose volte, dal caldo di Byblos passiamo al freschetto dei 2000 metri dei passi montani e durante una sosta fotografica restiamo pure in panne con la nostra auto… ottima occasione per fare un giretto e finire nella casetta di alcuni pastori che lavoravano il formaggio e risolvere, grazie ad uno di loro, il problema dell’auto (cavetto della batteria difettoso).
Prima di giungere a destinazione ci fermiamo presso il “Lakkis Garden”, un’eccellente ristorante gestito da Gina che, con suo marito, ci hanno fatto assaggiare un pranzo luculliano con le migliori specialità libanesi!
Ci siamo persino intrufolati in una delle cucine dove preparavano degli ottimi “mezze” (aperitivi arabi) a base di pane e trito di pecora chiamati “sfiha”… divini!
Baalbek, la “città del sole” dell’antichità, uno degli highlights del Libano ma anche la città romana più importante del Medioriente.
Un tempo si riteneva che Baalbek fosse una delle meraviglie del mondo e c’è ancora chi le attribuisce poteri magici!
Al cospetto delle sue maestose colonne ci si sente davvero piccolini, aggiratevi tra le sue rovine che raccontano una storia lunga centinaia di anni e culture ed epoche diverse.
Ammirate la vista meravigliosa dal “Tempio di Bacco” caratterizzato da alcune decorazioni che, secondo molti studiosi, sono tra le più belle tra quelle che adornano i templi romani in generale anche grazie all’ottimo stato di conservazione.
Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare prima la cosiddetta “pietra più grande del mondo” e poi quella che un tempo fu una stazione ferroviaria!
Trascorriamo la notte a Qob Elias, presso “Domaine de Chouchene”.
In un’antica villa di più di 200 anni con ben cinque acri di giardini e frutteti, un’architettura storica e un mulino ad acqua del 17° secolo, annidato lungo le limpide acque del fiume Chouchene.
Non ci sono da ormai mezzo secolo!
Ricostruiamo un po’ la storia! In passato il Libano è stato quasi un pioniere delle strade ferrate, il primo treno della tratta Damasco-Beirut partì il 3 agosto 1895, inaugurando così il trasporto ferroviario nel Medio Oriente.
Nella prima metà del XX secolo, i passeggeri facevano i pendolari tra Beirut e Damasco, Istanbul, Baghdad e addirittura La Mecca. Tuttavia, quando scoppiò la guerra civile negli anni ’7, il sistema ferroviario fu danneggiato durante la lunga guerra civile e da allora è stato abbandonato. Le rotaie sono scomparse, i carri quasi tutti marci, gli edifici saccheggiati.
Dal 1977 circa non esistono più stazioni ferroviarie in servizio e non c’è alcuna rete di trasporti pubblici che possa essere chiamata con questo nome. Esistono i services, delle auto quasi sempre scassate convertite in taxi collettivi che ti portano da una parte all’altra della città. Esistono i minivan, dei camioncini senza portiera, con i finestrini rotti o bloccati e i sedili sfondati che collegano Beirut al nord e al sud del Paese e qualche pullman.
Alcuni lavori sono stati fatti nel paese per riattivare le ferrovie dopo la fine della guerra civile, ma un risultato positivo non è stato ancora raggiunto.
Questa area è famosa per i suoi vigneti e l’ottimo vino… perché non approfittare per una buona degustazione? Eccoci allo “Chateau St Thomas” dove la cara Nathalie, con le altre due sorelle e un fratello, ci racconta la storia del suo vino che procede da varie generazioni migliorando il proprio prodotto sempre di più tanto da aver ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali!
Abbiamo gironzolato per l’avveniristica cantina tra botti in legno, colonne di bottiglie immersi in un profumo di mosto molto invitante anche per chi, come me, non è un gran bevitore!
Questa è l’area protetta più grande del Libano con un’estensione pari al 5% dell’intero territorio nazionale. Racchiude sei foreste di cedri, tre delle quali formate da cedri secolari, ne abbiamo visto uno di addirittura 3000 anni! Da quando è stato severamente rafforzato il divieto di caccia e pascolo, numerose specie animali e vegetali sono tornate a prosperare in quest’area! Più di 200 specie di uccelli e 26 mammiferi selvatici (lupi, gazzelle, cinghiali) vivono ora nella riserva!
Tempo di un piccolo break da una signora che ci prepara degli eccellenti pani arabi con formaggio, cipolla e trito di carne e lì vicino conosciamo Ghassan, proprietario di “Blatelatiq”, un piccolo laboratorio che produce piastrelle artigianali molto ricercate. Davvero un grande artista!
Sempre nelle vicinanze c’è il Maaser Donkey Farm una fattoria didattica che offre numerose attività tra le quali: mungitura delle capre; dar da mangiare a oche, galline, conigli, asini, capre; raccolta delle uova; cavalcata sugli asini; raccolta della frutta fino ad un rilassante mate con le erbe autoctone ammirando un paesaggio brullo molto caratteristico!
Lungo la strada del ritorno ci fermiamo per una breve visita ad uno dei palazzi più belli mai visti! E’ la residenza del leader dei drusi, un gruppo etnoreligioso costituito dai seguaci di una dottrina monoteistica di derivazione musulmana sciita.
Finalmente è tarda sera quando raggiungiamo il nostro hotel: “Al Sindiana”.
Al Sindiana Boutique Bed & Breakfast si trova nella cittadina di Kfarkatra nelle straordinarie montagne Mannasef del distretto di Shouf. La struttura offre un ambiente tranquillo e un’atmosfera rilassante. Il proprietario, Mr Walid ha creato un angolo di vero paradiso dove classe ed eleganza sono i primi due termini a cui pensi se ti trovi qua. Passeggiando per la tenuta ci si ritrova catturati da uno scenario mozzafiato unico nel suo genere. Grazie ad Alain ed al suo team per la calorosa accoglienza e la meravigliosa colazione con una vista impareggiabile!
Spostiamoci verso il sud del Libano: Tiro e Sidone, chiamate rispettivamente Sour e Saida in arabo, sono le città più interessanti dal punto di vista storico.
La cittadina portuale di Sidone, circondata da agrumeti e bananeti, fu fondata più di 6000 anni fa. Con il suo pittoresco “Castello del Mare” , costruito dai crociati, le sue moschee, i caravanserragli, il suo souq ed i suoi antichi palazzi, Sidone è una tappa importante del sud!
Castello del Mare. Una bellissima fortezza costruita dai crociati su un’isoletta fu ampiamente distrutta dai mamelucchi per impedire il ritorno dei crociati, fortunatamente fu poi restaurato dagli arabi e grazie ad essi è arrivata fino a noi!
E’ un museo a cielo aperto, un po’ come tutto il Libano, dove tanti resti ci ricordano quante epoche siano state, continuamente, vissute qui!
Entriamo nel suo souq: un labirinto di vicoli dove si incontrano le botteghe dei tanti artigiani che conducono i propri commerci come hanno fatto per secoli. Ci fermiamo ad assaggiare i migliori “knefeh” di sempre (dolce a base di pasta di semolino imbevuta di sciroppo con zucchero e stratificato con formaggio), caramelle zuccherate, lokum (dolcetti turchi) e magnifici “felafel” appena fritti!
Hammam Al Jadeed, un antico hammam non più funzionante e che ora ospita delle esibizioni fotografiche o di quadri. Posso dire che è il più bel set per esibizioni che abbia mai visto grazie al suo background unico dove ogni cosa sembra essere al posto giusto!
Palazzo Debbane, un esempio di edificio aristocratico antico, costruito a metà del 1700, racconta la storia della famiglia di Ali Agha Al-Hammud con tanti reperti e pezzi da collezione.
Facciamo un piccolo break presso il fast food “Mido’s” ideale per chi dovesse averne abbastanza del cibo libanese, non è il nostro caso, ma abbiamo molto apprezzato i suoi piatti stile americani rivisitati in chiave mediorientale!
A 40 minuti di auto raggiungiamo Tiro. Dopo le sofferenze della guerra civile e le incursioni israeliane ora la città sta cominciando un lento processo di rinascita!
Tiro è la destinazione ideale per una gita al mare, grazie alle sue belle spiagge; i suoi ristorantini a base di pesce ma, di sicuro, rimarrete impressionati dai suoi siti archeologici, in primis quello di al Mina.
La sua agorà (piazza del mercato), la strada colonnata, le diverse pavimentazioni (romane e bizantine), i resti dell’arena, la sua necropoli, le rovine delle terme romane ti faranno fare un grande viaggio nel tempo!
Terminiamo la giornata passeggiando per il porto peschereccio piccolo ma pieno di vita con le sue barche variopinte, i suoi caffè alla moda, i suoi ristorantini e la voglia dei locali di divertirsi!
Torniamo a Beirut per gli ultimi due giorni. Il nostro hotel preferito della capitale ci accoglie come al solito calorosamente, rieccoci al “The Parisian Hotel”.
E’ una domenica di sole qui a Beirut, percorriamo placidamente gran parte della meravigliosa Corniche tra i locali che fanno jogging, pescano dalle rocce, prendono il sole sdraiati su cartoni o fumano in relax un buon narghilè.
La nostra meta è Pigeon Rocks. Le rocce spuntano come dei grossi mostri mitologici e danno vita a questo piccolo gioiello naturale..
Questi faraglioni sono quasi il simbolo di Beirut, spot romantico per turisti e coppie, vi consigliamo di fermarvi a bere un drink in uno dei tanti bar con vista panoramica!
Ritorniamo in centro in taxi fino a Gemmayzeh. Passeggiate tra rue Gouraud e rue Armenia lungo un boulevard tra palazzi raffinati, locali trendy superando tante scalinate spesso colorate, la più famosa delle quali è la “scalinata di S.Nicola”, 200 scalini che collegano Gemmyzeh e Ashrafieh, (dislivello di 500 metri) molto conosciuta in città perché luogo di incontri della gioventù libanese, con qualche piccolo bar lungo il percorso.
Cambiamo zona. Hamra Street, una strada leggendaria, famosa soprattutto negli anni ’60 quando era lo spot principale della movida con tanti cinema e locali alla moda. Ora ci sono ristorantini, botteghe di profumi, negozi di abbigliamento poco eleganti dove la soundtrack resta il rumore dei clacson delle auto in coda, il tintinnio delle tazzine di caffe e il vociare degli arabi.
Ritorniamo nella nostra aera giusto in tempo per ammirare un ultimo tramonto lungo la Corniche mentre le famiglie locali passeggiano serenamente, qualche baracchino ambulante vende zucchero filato rosa, pannocchie bollite o palloncini colorati e gli ultimi ragazzi temerari si tuffano dalla scogliera.
Grazie Libano per tutto ciò che ci hai donato, grazie Nada e Joelle per le belle esperienze che ci avete fatto vivere! Alla prossima
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2 Responses
Thank you for this beautiful article dear Mark. I hope to see you again in Lebanon in order to check other important regions like, Akkar, Zahle, Hermel, Jezzine, Faqra etccc, every village in Lebanon has a story to tell.
Thank you so much dear Alain, we have loved the time spent together with you and your family. Lebanon is such a marvellous Country and its people are so genuinie and great. We can’t wait to come back there again.