Capitale:
Suva
Moneta:
Dollaro delle Fiji
Periodo migliore:
Godendo di un bel clima tutto l’anno, le Fiji sono una meta ideale per l’inverno. Il periodo migliore per visitarle, però, è forse l’inverno locale (stagione secca: da maggio ad ottobre) per le scarse precipitazioni, il basso tasso di umidità e le temperature più miti oltre che il minor rischio di cicloni ed epidemie di dengue.
In una parola:
Bula (ciao)
Vaccini:
Nelle Fiji la malaria è assente ma ogni tanto nelle aree urbane scoppiano epidemie di dengue.
Avvertenze:
– I grandi pesci della barriera corallina (snapper, barracuda e cernia) possono essere contaminati dalla tossina che causa la ciguatera. Sono sicuri invece i pesci d’alto mare come tonno, wahoo e maccarello reale maculato.
A tavola:
I piatti tipici delle Fiji sono a base di pesce e latte di cocco. Visitando i villaggi potrete forse assaggiare qualche specialità cotta nel lovo (forno interrato), in genere carne di maiale con taro e patate dolci.
Esperienze da vivere:
Entrare in un tempio hindu a Nadi per sentirsi in un’India oceanica; Vivere qualche giorno in uno dei paradisi più belli mai visti nel mondo: Beachcomber Island; Gironzolare per i colorati mercati di frutta e spezie di Suva
Panorami mozzafiato, fitte foreste e savane, spiagge bianche e mare cristallino ed incontaminato fanno delle isole Fiji il luogo ideale per le tue vacanze. La popolazione ti accoglierà con l’ospitalità e la gentilezza che la contraddistingue urlandoti: “bula”!
Partiamo dal presupposto che delle 333 isole che compongono l’arcipelago, solo 116 sono quelle abitate. Questo fa inevitabilmente sorgere la domanda: quale isola scegliere?
Le due isole principali sono Viti Levu e Vanua Levu. Nella prima si trovano la capitale Suva e l’aeroporto di Nadi. La seconda è la preferita per immersioni e trekking, e i centri più importanti sono Labasa e Savusavu.
Tuttavia, le spiagge più belle si trovano nelle isole minori, che possiamo dividere in due gruppi: le Isole Mamanuca e le Isole Yasawa.
Noi siamo atterrati a Nadi e l’abbiamo utilizzata come base per visitare gran parte dell’isola. Ci si muove facilmente con i bus locali quasi ovunque, a volta passano pure sulle spiagge, o in autostop.
Benvenuti in questo nuovo paradiso terrestre!
Siamo in uno dei paradisi tropicali più sognati al mondo dai ragazzi europei… o meglio, più sognati sin da quando si è ragazzini in Europa… vuoi perché sono localizzati alla fine delle mappe che si studiano a scuola… vuoi perché evocano immagini di avventurosi navigatori, di ammutinamenti, di isole sconosciute, di indigeni, di tesori, di pirati…
Ci addormentiamo cullati dall’allegra musica fijiana strimpellata da uno dei mille gruppi di amici che qui si ritrovano e, come dinanzi ad un falò, trascorrono ore ed ore a cantare e suonare le loro piccole chitarrelle!
Con un folkloristico bus locale ci dirigiamo a Nadi Town.
Già nel bus, privo di finestrini, si respira un’aria molto spensierata! Musica ad alto volume, gente sorridente e rilassata… che bello!
Attraversiamo varie zone residenziali popolate da casette colorate con la solita amaca nel cortiletto…
Il centro di Nadi è molto hindi; ovunque risuona la musica Bollywoodiana sparata al massimo da grosse casse, nei supermarket, nei negozi di DVD tarocchi con gli ultimi films di Bombay o Madras…
Lungo la Main Street si respira un forte odore di spezie che ci rimanda indietro nel tempo e ci fa provare una grande nostalgia…
Pranziamo in uno dei tanti ristorantini Hindi: samosa, tali e tutte le specialità che tanto adoriamo…
Trascorriamo gran parte del pomeriggio allo Sri Shiva Subramaniya Swami Temple, proprio alla fine della Main Road.
Chiacchieriamo a lungo con uno dei brahmini che è così incuriosito da questi due italiani che raccontano della Madre India con tanta passione e trasporto… Ci ritroviamo a narrare dell’India a tanti indiani nati alle Fiji ma che non hanno mai messo piede nella loro terra d’origine… quella stessa che i loro nonni hanno lasciato due generazioni prima…
Ci perdiamo nel colorato e profumato mercato cittadino, anzi forse ci perdiamo nei sorrisi dei suoi mercanti e compriamo tanta frutta e spezie per il nostro “masala chai tea”!
In serata, sulla spiaggia del nostro lodge, ci godiamo uno dei più romantici tramonti mai vissuti prima!
Quattro fijiani giocano a rugby sulla battigia, due cani si rincorrono sulla sabbia, un uomo cavalca pigramente il suo cavallo mentre un disco arancio, immenso, si tuffa in questo mare limpido e calmo… lì: nell’orizzonte!
“Bula!”
Gustando un ottimo “ika vaka lolo”, piatto locale a base di pesce, tapioca e crema di noce di cocco termina una meravigliosa e rilassante giornata di viaggio!
Questa mattina in autostop ci dirigiamo, in un comodo bus, verso la splendida Natadola Beach!
In realtà il bus ci lascia solo alla Junction… da lì ci vogliono ancora 8 km per la nostra destinazione… nessun timore… in autostop raggiungiamo la nostra agognata meta!
Che colori meravigliosi! Credo di aver visto tutte le sfumature di blu e verde in una volta sola!
Ci accolgono delle ragazze fijiane che ci invitano per un massaggio su un morbido lettino all’ombra di una palma da cocco proprio sulla spiaggia.
Il mare è uno spettacolo! Cristallino!
Ci tuffiamo subito e passiamo l’intera giornata a rilassarci e a passeggiare su questa lingua di sabbia bianca!
Oggi decidiamo di andar a far visita ad un nostro amico indo-fijiano: Nitin Gandhi, che vive a Lautoka; con quattro dollari fijiani, a bordo di un colorato van, raggiungiamo la nostra meta.
Nitin, portandoci in giro per la sua cittadina, ci spiega un po’ la storia di questa meravigliosa isola, ci parla degli indiani che alla fine del 1800 emigrarono qui, del difficile equilibrio tra fijiani e indo-fijiani, dell’industria di zucchero di Lautoka e tanti interessanti aneddoti!
Pranziamo al “Northern Club”, di cui è socio e trascorriamo qualche ora in relax a bordo piscina!
Siamo molto eccitati, oggi visiteremo una delle isole più belle del mondo!
Con un van privato, in poco tempo raggiungiamo l’imbarco nei pressi di Lautoka e dopo 45 minuti di traversata, su un comodo motoscafo, attracchiamo all’isoletta di Beachcomber…
Non ho parole per descriverla! Proprio come uno immagina l’isola del tesoro dei pirati!
Il perimetro sarà stato di 500 metri e tutto di sabbia bianca, della grandezza del sesamo; all’interno solo palme da cocco! L’oceano cristallino, bianco, poi azzurro, poi verde acqua, poi blu e poi di nuovo trasparente. Mai visto un’isola così!
Presto ci imbarchiamo di nuovo e stavolta per immergerci sulla barriera corallina!
Pesci pappagallo ci venivano incontro, alcuni gialli e blu scappavano inseguendone altri coloratissimi; pesci pagliaccio e pesci chirurgo nuotavano disinteressatamente… che spettacolo la natura!
Non volevo più uscire dall’acqua!
Ritorniamo sull’isola per godere di un grande buffet a base di pesce alla brace!
Ci rilassiamo un po’ distesi all’ombra delle palme prima di un bel massaggio di una donnona fijiana nell’unico bungalow presente sull’isola…
Attraversiamo numerose isolette nel tragitto di rientro a Lautoka.
Siamo nell’arcipelago delle Mamanuca, a Beachcomber Island, accanto all’Isola del Tesoro (Treasure Island), dietro all’Isola di Bounty e a quella dei Mari del Sud! Sono circa 25, tutte di origine vulcanica, con clima secco e ventilato e temperature perfette ed offrono i classici scenari da cartolina con spiagge incontaminate e circondate da palme da cocco
Mi son sentito come all’interno di un documentario il cui regista era un certo Robert Louis Stevenson… i suoi meravigliosi libri di avventure per noi ragazzi piano piano si materializzavano dinanzi ai nostri occhi incantati!
Grazie Stevenson per averci fatto sognare tanto da adolescenti, grazie Fiji per averlo fatto ora… da adulti!
Domattina lasciamo questa isola da sogno che in poco tempo ci ha dato così tanto in termini di benessere, spensieratezza e relax!
Oggi è domenica e per di più siamo sempre più vicini al Diwali.
I cristiani ben vestiti con camicia, cravatta e pareo si riuniscono nelle varie chiese per la predica del pastore; gli indù freneticamente affollano tutti i vari negozi per acquistare non solo botti e candele ma qualunque cosa, del resto: comprare durante il Diwali porta bene! India docet!
Noi ci lasciamo trascinare dal flow degli eventi; prima ci ritroviamo in un grande centro commerciale hindi immersi nei mille colori dei sari e Stefy ne approfitta per fare un po’ di shopping…
Pranziamo in un piccolo ristorantino indiano, qui a Nadi ce ne sono innumerevoli, e assaggiamo: samosa, bhajia (polpette di spinaci, finocchietto e carote) e bara (polpette di varie verdure) per concludere con uno speziato masala chai prima di rientrare nella nostra baia!
Beviamo pure un’ottima kava che è la bevanda tipica delle isole del pacifico, ricavata dall’omonima pianta. Ha un effetto rilassante con qualche “effetto collaterale” tipico delle bevande alcoliche. Si sorseggia solitamente al termine della giornata. Mi raccomando: se vi viene offerta, non rifiutate, è considerato un gesto molto scortese!
Colazione in riva all’oceano, autostop fino alla Main Junction, bus pubblico per l’aeroporto e con due dollari fijiani raggiungiamo la nostra meta… Alla fine possiamo affermare di aver girato in lungo e largo utilizzando solo i bus locali o l’autostop risparmiando davvero un bel pò di denaro. tenetelo presente quando visiterete queste meravigliose isole!
Oggi voliamo alla volta di Port Vila, capitale delle Isole Vanuatu!
Bula Fiji
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