Bolivia

Capitale:
Sucre

Moneta:
Boliviano

Periodo migliore:
La stagione ideale per viaggiare è quella secca (da metà marzo a metà novembre). In alta quota (quindi praticamente ovunque!) le notti sono fredde, anche quando di giorno fa caldo e c’è il sole.

In una parola:
Buenos dias sopita, qué tal? (ciao, tutto ok?)

Vaccini:
Nessuno ma non sottovalutate il pericolo di  soroche: “mal di montagna”. Imparate a riconoscerne i sintomi (nausea, mal di testa, stanchezza) e a prevenirlo (dormire ad un’altitudine inferiore a quella raggiunta durante il giorno, scendere di ulteriori 500 metri in caso di malessere).

A tavola:

Il menu di solito contempla patate, spesso fritte, riso, mais e pollo (alla griglia, arrosto o fritto). Quasi tutte le pietanze sono un pò piccanti per l’aggiunta di llajua, salsa al peperoncino. Ottimi i fagottini ripieni di carne (empanadas, saltenas e tucumanas) compresi i tamales (con farina di mais).

Avvertenze:
– Tanto per i bambini quanto per gli adulti è importante acclimatarsi gradualmente all’altitudine. Potrete atterrare a Santa Cruz e visitare prima le pianure, poi salire a Samaipata (1650 m) e visitare il forte prima di salire in montagna.

Esperienze da vivere:
Notte in un albergo di sale ad Uyuni; Rilassarsi nelle acque sulfuree dei Salares; Gironzolare nei vicoletti di acciottolato di La Paz

 

In fuoristrada nel deserto bianco

i paesaggi lunari, la foresta amazzonica e i colori degli abiti che indossano i popoli indigeni esercitano un grande fascino

La Bolivia non è chiamata il Tibet delle Americhe per niente: è la nazione più alta, più isolata e più aspra dell’emisfero occidentale. La maggior parte della popolazione reclama puro sangue amerindo e molti mantengono i valori culturali e le credenze dei loro antenati. La geografia di questo paese andino senza sbocco sul mare spazia da cime frastagliate e saline infinite a giungle piene di vapore e pampas ricche di fauna selvatica. La Bolivia è spesso lasciata fuori dagli itinerari dei viaggiatori, rendendola la perfetta destinazione fuori dagli schemi. 
Dopo aver trascorso qualche giorno nella colorata ex capitale La Paz, con un bus notturno raggiungiamo Uyuni giusto in tempo per noleggiare un fuoristrada e perderci nel meraviglioso deserto di sale dei Salares, un luogo unico al mondo! Tre giorni tra paesaggi incantevoli e mai visti prima di allora, una full immersion da cui usciremo cambiati! 

Il nostro itinerario suggerito (12 giorni)

tre giorni:

La Paz, Valle della Luna

un giorno:

Chacaltaya

quattro giorni:

Uyuni, Laguna Colorada

tre giorni:

La Paz, Tiwanaku

un giorno:transfer verso il Perù via terra o volo per le maggiori città sudamericane e oltre

Scopri la Bolivia in 2 minuti (Video)

23 febbraio La Paz (Bolivia)

In un vecchio autobus pubblico lasciamo la città alle nostre spalle e, costeggiando il lago Titicaca, ci dirigiamo verso Kasani: frontiera tra Perù e Bolivia.

Le formalità di ingresso sono molto lente e la polizia non sembra molto collaborativa, dobbiamo persino pagare i fogli da compilare per l’immigration! Assurdo! Ma le frontiere sono così!

Entriamo in Bolivia, dal Perù, via terra. Siamo immersi nel caos senza regole di La Paz, ovunque auto, van, gente, donne dalla bombetta nera ai bordi della strada che vendono frutta e verdura…  

24 febbraio La Paz (Bolivia)

Partiamo di buon mattino alla volta della Valle della Luna.
Il cielo è sereno, il sole caldo e l’aria frizzantina… nessun nome fu più appropriato per questo paesaggio lunare molto simile alla Cappadocia!

Ci dirigiamo, ben presto, verso il maestoso Ghiacciaio di Chacaltaya. La strada inizia a salire e piano piano comincia a restringersi e costeggia spaventosi strapiombi… c’è un po’ di tensione ma venti minuti dopo raggiungiamo quota 5335 metri!

Bevo un mate de coca nel rifugio mentre m’incanto dinanzi un paesaggio da cartolina!

Al ritorno a La Paz prendiamo il necessario per i prossimi tre giorni nei Salares e nel tardo pomeriggio partiamo dal Terminal dei bus alla volta del sud della Bolivia: Uyuni.

Viaggeremo tutta la notte.

25 febbraio Uyuni (Bolivia)

Giungiamo ad Uyuni verso le 06.00 del mattino quando sta per albeggiare e la cittadina è completamente deserta. Troviamo tutto chiuso, sembra uno scenario da Far West!
Ci fermiamo a mangiare qualcosina mentre pian piano la città comincia a destarsi: i bimbi escono dalle case per andare a scuola tutti in divisa, appaiono i primi banchetti di artigianato o di spezie, tutto comincia ad animarsi…

Poco più tardi siamo a bordo dei nostri tre fuoristrada pronti a vivere quest’ennesima indimenticabile esperienza!

Cimitero dei treni. Vagoni abbandonati lungo una ferrovia arrugginita, testimoni di un’epoca ormai passata!

Finalmente partiamo alla volta dei salares! La luce è accecante, sembra di stare in un mondo incantato! Mettiamo piede a terra e le nostre scarpe si riempiono di acqua e sale…

…le macchine fotografiche impazziscono! Il riverbero della luce e delle nuvole sull’acqua creava degli effetti molto suggestivi!

Siamo estasiati e restiamo fino al tramonto… il sole scende e tinge tutto di rosso, giallo, violetto… tutto si riflette e ci disorienta…

Torniamo al nostro accampamento di sale, sì è composto da mattoni di sale, persino il letto e le sedie sono di sale! Siamo a pezzi!

26 febbraio Laguna Colorada (Bolivia)

Partiamo all’alba alla volta del Deserto de Siloli a 4800 metri!

Ecco la Laguna Cañapa ed i primi fenicotteri rosa…

Laguna Honda con le sue cave di borace.

Trascorriamo tutta la mattinata tra paesaggi surreali… ci fermiamo nel nulla ed i nostri autisti preparano un ottimo banchetto che gustiamo con piacere!

Riprendiamo il cammino attraversando spazi sconfinati, magici fino ad arrivare all’Arbol de Piedra, scultura naturale tra alte rocce dalle forme più strambe!

"Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove."

Nel pomeriggio giungiamo alla Laguna Colorada dove i nostri occhi vengono letteralmente rapiti dal colore rosso, le strisce di borace sullo sfondo e come pennellate rosa ecco apparire, su questo quadro perfetto, decine e decine di eleganti fenicotteri!

Tira un forte vento freddo, decidiamo di muoverci verso il nostro nuovo accampamento, ancor più spartano di ieri ma poco importa!

27 febbraio Uyuni (Bolivia)

Le polverose strade ci conducono, quando ancora albeggia, alla scoperta degli ultimi tesori di questa parte del sud della Bolivia.
Teodoro, il driver, doma il nostro fuoristrada e, costeggiando l’ennesima laguna da cartolina, ci mostra, in lontananza, alti vapori spruzzati verso il cielo.

C’è una gran puzza di zolfo e lo scenario è molto suggestivo.
Questi geysers, fumi che escono fuori dalla terra, quasi come il respiro di un gigante quando fuori fa freddo… e fuori fa veramente freddo, ormai sono giorni che non scendiamo sotto i 4000 metri e sembra che i nostri fisici si siano ormai abituati!

Non lontano il background cambia nuovamente, quasi come se sfogliassi un album fotografico con mille immagini scattate in luoghi lontani e tutti diversi tra loro!

Improvvisamente immense dune sabbiose ornate da gigantesche rocce molto caratteristiche e fuori luogo… quasi come cadute dal cielo disordinatamente. Sono le Rocas de Dalì, così denominate perché ispirarono il famoso pittore spagnolo.

Qualcuno si rilassa un poco alle terme di Polques a mollo a 38°  prima di raggiungere la Laguna Catal!
Teodoro ci tiene molto a mostrarci questo luogo incantato! Un vero e proprio Eden! Lama ed asinelli che brucano tranquilli mentre varie specie di uccelli volano allegramente su questa laguna fantastica!
Ma la nostra meta è a più di otto ore di strada dissestata: torniamo ad Uyuni ma solo per un paio di ore, stasera abbiamo il bus notturno per la città di La Paz!

28 febbraio La Paz (Bolivia)

Dopo un’intera notte di viaggio, all’alba entriamo nella periferia già affannata di questa cittadina!
Da Plaza de España prendiamo la teleferica e saliamo su, sempre più su, dove godiamo di una meravigliosa vista di La Paz, unica città dove i quartieri poveri sono in alto e la gente benestante nel basso.

Arrivati a destinazione finiamo nel bel mezzo di una manifestazione politica dove sfilano uomini e donne vestiti di bianco-blu, i colori della propaganda! Donne in abiti locali con la bombetta nera di traverso tenuta in equilibrio da chissà quale magia.

Meglio cambiare zona: ci rechiamo verso una fiera vista poco prima dal taxi.
Eccoci tra banchetti che vendono vestitini di barbie o prodotti in miniatura; donne che cucinano carne e patate alla griglia; tanti veggenti che scacciavano malocchi… è proprio vero che gironzolare senza meta ti porta in luoghi inaspettati e caratteristici!

01 marzo Tiwanaku (Bolivia)

Prima di lasciare questa nazione che, in pochi giorni ci ha regalato emozioni indimenticabili, ci fermiamo al complesso archeologico di Tiwanaku.

La cultura Tiwanaku fu un’importante civiltà precolombiana il cui territorio si estendeva attorno alle frontiere degli attuali stati di Bolivia, Perù e Cile. Prende il nome dalle rovine dell’antica città omonima, nei pressi della sponda sud-orientale del lago Titicaca. Tiwanaku è molto più grande di quel che si è scoperto finora. Grazie ad uno studio con immagini satellitari e droni sembra che essa abbia una superficie almeno doppia rispetto a quella finora nota.  

Poco lontano c’è Desaguadero, frontiera tra Bolivia e Perù.
Solito caos come in tutti i confini tuttavia in men che non si dica siamo a bordo di un altro bus diretti a Puno, Perù!

8 Responses

  1. Come sempre vostri viaggi non deludono mai. Stupendo. Leggendovi viaggio con voi e aumento sempre i miei sogni ❤️ Grazie.

    1. Sei sempre gentilissima…se riusciamo a trasmettere qualcosa allora abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. grazie di cuore

    1. Grazie mille, fa sempre piacere ricevere feedbacks positivi da chi è del settore

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